Nato a Fiume nel 1938 da genitori foggiani, assieme alla famiglia abbandona la sua città natale dopo l’occupazione jugoslava. Il 6 novembre 1953 partecipa alle manifestazioni di protesta contro il divieto di esporre il tricolore italiano negli edifici pubblici e l’uccisione di Pietro Addobbati e Antonio Zavadil del giorno precedente. È in prima fila dapprima all’attacco alla sede del Fronte dell’Indipendenza, e in seguito a quello alla Prefettura in piazza Unità d’Italia. Durante gli scontri in piazza Unità corre verso una jeep della Polizia civile abbandonata dagli agenti, ma in quel momento è colpito da sette proiettili. È poi ricoverato all’Ospedale Maggiore, dove muore dicendo “Mamma, viva l’Italia!”. Nel 2004 viene insignito della Medaglia d’oro al merito civile alla memoria.
FOTO: Leonardo Manzi. La foto è tratta dal volume “I ragazzi del ’53. L’insurrezione di Trieste cinquant’anni dopo”, Trieste, Edizioni Italo Svevo, 2003.