Nata nel 1903 a New York, attrice di buon successo e poi dal 1929 giornalista di Vogue. Direttrice di Vanity Fair dal 1931, nel 1935 sposa Henry Luce, magnate dei media proprietario, tra gli altri, di Time e Life. La notorietà ed influenza, unite alla conversione al cattolicesimo nel 1946 e ad un acceso anticomunismo, ne fanno agli occhi del presidente Dwight Eisenhower il candidato perfetto a rappresentare gli Stati Uniti in Italia. Nominata ambasciatrice a Roma nel maggio 1953, nei primi mesi della sua missione si susseguono la caduta di De Gasperi, la crisi di Trieste dell’estate del 1953, la “Nota Bipartita” e gli scontri del novembre. In questi frangenti, così come durante il successivo negoziato di Londra, appoggia spesso e con energia le richieste italiane, talvolta con successo.
FOTO: Clare Boothe Luce lascia l’aeroporto di Merna (GO) alla volta di Trieste nel corso della sua visita al capoluogo giuliano, 13 dicembre 1954. Autore sconosciuto. ASTS, Archivio fotografico CGG, b. 1 ex b. “Archivio E. Lasorte”.