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16. Gli incidenti del 6 novembre 1953 – nei documenti

Il 6 novembre 1953 a causa dello sciopero generale dei lavoratori e della serrata degli imprenditori la città sembra in un primo momento deserta.
I sindacati hanno invitato tutti a restare a casa per evitare turbamenti e nuove violenze. Tuttavia, dopo le nove esplode la guerriglia urbana.
In varie zone di Trieste agenti della Polizia civile ed ufficiali britannici vengono aggrediti, e le loro auto incendiate.
È nuovamente attaccata la tipografia pro-Tito di via San Francesco, dove questa volta i manifestanti riescono a sopraffare gli agenti di guardia e ad irrompere nei locali. Sorte ancora peggiore tocca alla sede del Fronte per l’Indipendenza: i manifestanti, circa un migliaio, riescono a penetrarvi e scaraventano in strada tutto il mobilio e il carteggio dandovi poi fuoco davanti ad uno sparuto gruppo di poliziotti resi impotenti dalla sproporzione numerica.
La folla, sempre più numerosa, prosegue verso piazza Unità d’Italia.
Bartoli fa esporre fuori dal municipio due bandiere italiane a mezz’asta in segno di lutto per i due morti del giorno precedente.
Winterton ritiene il gesto di Bartoli una provocazione anche personale, e ordina di ammainare e sequestrare le due bandiere.
La rabbia dei manifestanti esplode allora nei confronti del vicino palazzo della Prefettura, presidiato dalla Polizia civile.
I dimostranti attaccano a più riprese l’edificio, lanciando sassi ed alcune bombe a mano; la polizia carica con le jeep e spara a più riprese. Solo l’intervento delle truppe degli Stati Uniti, percepite come più amichevoli, riuscirà a placare gli animi della folla.
Alla fine degli scontri rimangono uccisi quattro dimostranti: Francesco Paglia, Saverio Montano, Leonardo Manzi ed Erminio Bassa.
Nel pomeriggio vengono dispiegate in città le truppe anglo-americane di guarnigione mentre il vescovo Santin ed il rappresentante del governo italiano, de Castro, girano per la città cercando di calmare gli animi.

PER 01_12 - La Cittadella - A. IX - N. 368 (1953.11.16) p. 1
La Cittadella, anno IX, n. 368 (16 novembre 1953). Vignetta di Renzo Kollmann.
La vignetta propone un parallelismo tra le piazze interessate dagli scontri del 5-6 novembre e via Ghega, teatro nel 1944 di un eccidio nazista. A parlare sono un ufficiale tedesco e uno britannico.
PER 01_13 - La Cittadella - A. IX - N. 368 (1953.11.16) p. 2.1
La Cittadella, anno IX, n. 368 (16 novembre 1953). Vignetta di Renzo Kollmann.
Un’altra vignetta che mette esplicitamente sullo stesso piano il Nucleo mobile della Polizia civile e i nazisti.
PER02_01.1
Asso di bastoni, anno X, n. 46 (15 novembre 1953).
In occasione dei fatti di sangue di Trieste il foglio neofascista Asso di bastoni attinge a piene mani agli stereotipi antibritannici in voga durante il periodo bellico.
PER02_02
Asso di bastoni, anno X, n. 46 (15 novembre 1953).
Un ufficiale britannico dai tratti bestiali osserva compiaciuto l’operato della Polizia civile assieme al “boia asburgico” caro alla propaganda italiana della Prima guerra mondiale.
PER02_04
Il Travaso, anno 54, n. 49 (29 novembre 1953).
Settimanale umoristico dalla satira pungente, dopo i fatti di novembre il Travaso ricorre a una metafora visiva molto forte. Nella vignetta: un giovane rivestito dei colori della città di Trieste letteralmente crocefisso sulla bandiera britannica.
PER02_05.1
The Lancashire Lad, vol. V (nuova serie), n. 1 (marzo 1954).
Il Lancashire Lad, Organo del Loyal Regiment, uno dei reparti britannici di stanza a Trieste, dedica alcune pagine agli avvenimenti del novembre 1953.
PER02_05.2
The Lancashire Lad, vol. V (nuova serie), n. 1 (marzo 1954).
In alto: soldati della compagnia S del Loyal Regiment presidiano il quartier generale del GMA il 6 novembre 1953. In basso: altri soldati britannici schierati davanti ai portici del municipio. I militari sono in assetto di guerra.
PER02_05.3
The Lancashire Lad, vol. V (nuova serie), n. 1 (marzo 1954).
In alto: soldati del Loyal Regiment schierati a protezione del quartier generale del GMA. Alle loro spalle si nota un camioncino dotato di altoparlanti, usato per comunicare coi dimostranti.
PER02_06.1
Life, vol. 35, n. 20 (16 novembre 1953).
A breve distanza dai fatti, la rivista statunitense Life pubblica un articolo a firma del fotoreporter James Whitmore, presente in Piazza dell’Unità durante gli scontri del 6 novembre.
PER02_06.2
Life, vol. 35, n. 20 (16 novembre 1953).
A breve distanza dai fatti, la rivista statunitense Life pubblica un articolo a firma del fotoreporter James Whitmore, presente in Piazza dell’Unità durante gli scontri del 6 novembre.
PER02_06.3
Life, vol. 35, n. 20 (16 novembre 1953).
A breve distanza dai fatti, la rivista statunitense Life pubblica un articolo a firma del fotoreporter James Whitmore, presente in Piazza dell’Unità durante gli scontri del 6 novembre.
PER02_08
Il Periodico, anno III, n. 10 (12 novembre 1953).
Il giornale murale Il Periodico, di presumibile orientamento comunista, sfrutta i fatti di sangue di Trieste per mettere in discussione la progettata Comunità europea di difesa (CED).

i personaggi

Gianni Bartoli

Sindaco di Trieste

Erminio Bassa

Caduto negli scontri di piazza

Diego de Castro

Diplomatico italiano

Leonardo Manzi

Caduto negli scontri di piazza

Saverio Montano

Caduto negli scontri di piazza

Francesco Paglia

Caduto negli scontri di piazza

Antonio Santin

Vescovo di Trieste

i documenti

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