Alla mattina, nutriti gruppi di studenti disertano le lezioni e danno vita a diversi cortei.
Gli incidenti più gravi avvengono davanti alla chiesa di Sant’Antonio Nuovo.
Gli studenti iniziano una sassaiola contro la polizia che li carica e li insegue fin dentro la chiesa, profanandola con spargimento di sangue.
Al pomeriggio il parroco celebra la conseguente cerimonia di “riconciliazione”, che, invece che sedare gli animi, innesca nuovi tumulti.
Questa volta, ai sassi la polizia risponde facendo fuoco sui manifestanti.
Rimangono uccisi il quindicenne Pietro Addobbati ed un passante, Antonio Zavadil.
La notizia della loro morte provoca ulteriori incidenti, i sindacati proclamano lo sciopero generale e gli imprenditori la serrata di industrie e pubblici esercizi.
