Il “piano Holmes” viene accettato da Roma e Belgrado, e può quindi entrare in funzione.
La sede del negoziato viene scelta dal governo jugoslavo, il quale, tra Washington e Londra, sceglie la capitale britannica, probabilmente perché il proprio ambasciatore negli Stati Uniti è un montenegrino, mentre quello a Londra, Vladimir Velebit, è nato a Zara da madre sloveno-croata ed ha passato gli anni dell’infanzia a Trieste, ed è quindi molto sensibile a quella che gli jugoslavi chiamano la “questione triestina”.
La prima fase del negoziato, quella tra Stati Uniti, Gran Bretagna e Jugoslavia, viene avviata a partire dal 2 febbraio 1954.
Gli jugoslavi cercano subito di ottenere il loro obiettivo massimo, cioè un’area costiera della Zona A dove costruire un grande centro urbano e portuale per la Repubblica di Slovenia, una sorta di “Novi Trst”, di “Nuova Trieste” jugoslava, ma gli anglo-americani rifiutano perché sanno che tale soluzione sarebbe inaccettabile per l’Italia.
Alla fine viene raggiunto un accordo tale per cui, come da pronostici, in linea di massima la Zona A ritorna all’Italia e la Zona B resta alla Jugoslavia in base ad un accordo di carattere formalmente provvisorio. Tuttavia, la linea di demarcazione tra Zona A e Zona B viene rettificata: alla Jugoslavia andrebbe la porzione meridionale della Zona A a sud di Punta Sottile (compresa), e all’Italia una porzione di Zona B a nord di San Servolo di valore ben minore.
Gli alleati si faranno garanti dell’effettiva definitività di tale sistemazione territoriale, e inoltre gli Stati Uniti si accolleranno le spese per la costruzione a Capodistria di un porto e di una ferrovia di collegamento con l’entroterra: in tal modo la cittadina di San Nazario si trasformerà nella “Nuova Trieste” che gli jugoslavi avevano sperato di poter costruire nella Zona A.
Vengono poi previste delle norme volte a tutelare le minoranze nazionali che si verranno a creare ai due lati della nuova linea di demarcazione, ovvero la popolazione italiana dell’ex Zona B e quella slovena dell’ex Zona A: a favore di quest’ultima, inoltre, viene prevista l’apertura di una banca e di varie istituzioni culturali.