Gli incidenti di Trieste non accelerano la soluzione della crisi diplomatica, ma anzi la rallentano.
Il governo britannico, che ritiene quello di Roma responsabile dell’accaduto, blocca ogni iniziativa a favore dell’Italia; il governo jugoslavo assume una posizione di netta intransigenza e diffida degli anglo-americani.
Anche il governo di Roma diffida dei suoi alleati e chiede l’immediata applicazione della Nota Bipartita, mentre in Italia si diffondono sentimenti antibritannici.
Britannici e americani non hanno però alcuna intenzione di correre rischi e tutte le ipotesi messe sul tappeto risultano impraticabili.
Ne seguono quindi alcuni mesi di assoluto stallo diplomatico.